Alina Reyes : “Un muro alla grotta?”

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AlinaReyes.net – Journal

Scrivendo a proposito della sfortunata presentazione della “Dama e l’unicorno” al museo di Cluny e citando Lourdes per sostenere le mie argomentazioni, ancora non sapevo che si stava tramando ai danni del santuario. Sono venuta a saperlo e a capirlo leggendo degli articoli pubblicati già alcuni giorni prima, prospettando una riconfigurazione degli spazi che mi ha fatto temere il peggio. Finché ho in effetti letto: è prevista la costruzione di un muro per, si dice, proteggere la grotta dalle inondazioni. Chi credono di prendere in giro? Quali inondazioni minaccerebbero la grotta? È lì dalla notte dei tempi. Lasciamoci semplicemente un altare, e sarà sufficiente ripulire quando l’acqua, il vento o quant’altro vi depositano qualcosa.Il vescovo di Lourdes non è sincero nel presentare la grotta come qualcosa che c’è necessità di proteggere. Che non creda dunque di sostituirsi a Dio sotto questo aspetto. Il fatto è che è prevista una riorganizzazione del sito in uno spirito simile a quello che descrivevo per la “Dama e l’unicorno”. Ed è molto grave. Fino ad allora, da più di centocinquant’anni, tutti gli interventi sul sito non ne hanno snaturato il senso. La grotta è rimasta così com’era quando Bernadette vi è stata chiamata, ossia ad accesso libero e aperto, visibile dall’altro lato del torrente. Volerla adesso confinare alla fine di un viale alberato e nasconderla più o meno (non so a quale fine) dietro un muro, snatura completamente la sua vocazione. Sono l’immacolata concezione, disse la Signora col bambino. Ciò significava che veniva da Dio e da lui solo. È lui che ha fatto sì che lei potesse apparire in una tale configurazione. Ed è questa configurazione, di apertura e libera circolazione, che può permettere ai pellegrini di rivivere questa esperienza.
A Lourdes si prega guardando la grotta da tanto lontano quanto la si può vedere. Nasconderla allo sguardo vorrebbe dire, in parte, farlo con i soldi che i pellegrini hanno versato, e rubar loro due volte ciò che Dio ha loro donato. È l’eterna storia di Giuda, reso traditore dal denaro. I santuari dopo l’ultima inondazione hanno ricevuto 9 milioni di euro, e si prevede di spenderne 15 per rinnovare il sito, che d’altronde riceve sempre meno pellegrini. È trasformandolo in un parco divertimenti che riattireremo gli uomini a Dio? Vergogna su quegli sventurati che spingono a violare l’Immacolata Concezione, forzandola a piegarsi alla propria bassa concezione delle cose. Ah, i soldi rendono tutto facile, credono. Ma no, signori, né l’amore né la verità si possono comprare o pagare. Senza dubbio potrete ingannare per un po’, ma la vostra opera è irrevocabilmente destinata, alla fine, ad affondare. Dio non ha bisogno dei vostri soldi, che dopotutto non sono i vostri. Il vostro denaro non compenserà la rvostra mancanza di fede, la vostra perdita di fede, il vostro tradimento.
Aggiunta dell’8 marzo, ore 20.35: Un addetto alla comunicazione dei Santuari mi risponde su Twitter che il progetto intende «ridare ai pellegrini il raccoglimento alla Grotta, restituire la Grotta alla quiete dei suoi pellegrini». Ma alla Grotta il raccoglimento e la quiete vengono appunto dal fatto di essere in comunione con il popolo che viene e va, nel suo rumore e nella sua preghiera. E non dall’essere immobili in silenzio davanti alle rocce. Non è questo il carisma di Lourdes. Si dirà che quelli che hanno concepito questo progetto non hanno mai vissuto l’esperienza di Lourdes. Beninteso, ciascuno è sempre padrone di cercare un raccoglimento più solitario la sera tardi o il mattino presto. I pellegrini lo sanno, sanno che cosa porta loro la comunione segreta dei pellegrini nella vita semplice e naturale, sanno anche presentarsi alla Grotta nelle ore di silenzio se lo desiderano. È per questo che amano Lourdes, così come Dio l’ha fatta.
(AlinaReyes.net – Journal)

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