Intervista a Monsignor Bruno Forte
– Papa Francesco sposerà domenica prossima alcune coppie molto diverse tra di loro, in particolare alcune persone che già da tempo vivono insieme. Che significato dare a questo avvenimento alla vigilia del Sinodo sulla Famiglia del quale Ella ricoprirà la carica di Segretario Speciale?
– Mi sembra un concreto esercizio di quella misericordia e carità pastorale, di cui Papa Francesco ci sta dando continuamente l’esempio. La Chiesa non è mandata a condannare, ma a salvare, e dunque ad accogliere, accompagnare e aiutare nella verità e nell’amore, attraverso scelte umili e coraggiose di fedeltà a Dio e alla gente.
– Quali le attese del Santo Padre dal prossimo Sinodo il cui tema è motivo di grande speranza tra i “feriti della vita”? Cosa ci si aspetta più esattamente, in concreto, dal momento che la dottrina cattolica sul matrimonio e la famiglia non sembra proprio disposta a essere modificata di un solo “iota” ?
– Il Sinodo non intende cambiare la dottrina, che è affidata alla Chiesa dal Signore, ma vuole discernere le vie per meglio applicarla con la comprensione e la pazienza che la carità suggerisce. Il Santo Padre – che crede profondamente nel valore della collegialità episcopale – chiede ai Vescovi di tutto il mondo di aiutarlo nel discernimento attento di queste vie attraverso il Sinodo, voce di tutta la Chiesa.
– Un altro Sinodo su questo tema è previsto per il 2015: per quali aspetti si può prevedere differente? E ancora, secondo il Suo parere, il tempo che trascorrerà tra i due appuntamenti renderà possibile l’espressione concreta di nuove ed originali proposte, come avvenne in occasione delle “ intersessioni” del Concilio Vaticano II, cinquant’anni fa?
– L’Assemblea Straordinaria di Ottobre 2014 sarà seguita da quella Ordinaria di Ottobre 2015. Fra di esse un anno di tempo per riflettere, consultare le Chiese locali, maturare il discernimento. Come nel Concilio Vaticano II molti dei risultati importanti furono maturati durante le intersessioni, così speriamo che la maturazione resa possibile dalla formula sinodale in due tappe possa aiutare tutta la Chiesa a trovare le proposte migliori da presentare al giudizio del Successore di Pietro. Il cammino sarà impegnativo, e perciò il Papa ha chiesto un impegno speciale di preghiera a sostegno dei lavori sinodali. Questo fatto riempie il cuore di fiducia, perché il Dio fedelmente invocato non farà mancare l’aiuto di cui abbiamo bisogno.
-Perché in buona sostanza il tema della famiglia evidenzia così numerose, apparenti divergenze di opinione in seno alla Chiesa cattolica? Ma cosa tutto questo rivela di positivo?
– Il desiderio e il bisogno di famiglia che è nel cuore umano, specialmente nei giovani.
-In che modo Francesco potrà riuscire a rassicurare le inquietudini di alcuni settori ecclesiastici mantenendo saldo, comunque, il senso di accoglienza e di misericordia che egli sta delineando per la Chiesa in modo senza alcun dubbio irreversibile?
– Il Sinodo non tocca la dottrina, ma la pastorale perché la Chiesa mostri a tutti la misericordia di Dio.
Intervista realizzata da François Vayne