Bernadette e l’Immacolata

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Invitato a parlare dell’Immacolata Concezione e di Santa Bernadette in occasione del congresso annuale degli animatori di pellegrinaggi italiani organizzato ad Assisi dall’Unitalsi, ho dato la mia testimonianza l’11 gennaio davanti a 300 partecipanti, emozionato di ritrovarmi di nuovo tra loro come in famiglia, avendo per lungo tempo lavorato per la comunicazione del Santuario Internazionale di Lourdes. Spero con tutto il cuore che le parole che ho pronunciato, pubblicate qui, possano essere spiritualmente utili a chi andrà a raccogliersi e pregare alla Grotta di Massabielle nel corso di questo anno 2020. 

Introduzione

Ringrazio il presidente Antonio Diella per l’invito. Mi trovavo con voi sette anni fa ad Assisi, dopo aver perso il mio lavoro a Lourdes (dove ho prestato servizio per 26 anni nel Santuario). Ho un debito con l’Unitalsi, che mi ha chiamato a Roma, dove attualmente lavoro per la Terra Santa nell’ambito di un’istituzione pontificia, l’Ordine del Santo Sepolcro, in Vaticano. Dalla Grotta di Lourdes alla Grotta del Santo Sepolcro, per me è lo stesso messaggio che trasmetto, quello della luce che trionfa sulle tenebre. La preghiera di San Francesco è un po’ come un’ancora di salvezza per un giornalista come me: “Dove c’è buio, che io porti la luce”. È in questo spirito, nella luce dell’Epifania, che vi parlerò di Bernadette e dell’Immacolata attraverso la mia esperienza spirituale, rimandandovi per ulteriori informazioni al magnifico testo del tema dell’anno di Lourdes 2020 scritto da Padre André Cabes. Da parte mia, in maniera molto libera, vorrei semplicemente testimoniare davanti a voi ciò che Bernadette mi ha fatto capire del mistero dell’Immacolata e come questo mistero riguardi ognuno di noi personalmente. Non vi racconterò le apparizioni; voi conoscete la storia del cammino di amicizia e di gioia che queste due giovani hanno percorso insieme. Vedremo soprattutto in che modo l’incontro fra l’Immacolata e Bernadettecostituisca per noi un cammino di amicizia e di gioia con Dio e con i nostri fratelli.

1. Ciò che Bernadette dice dell’Apparizione ci illumina sull’Immacolata

a. “Lei è giovane e piccola come me”, dice Bernadette dell’Apparizione. Bernadette ha 14 anni ed è alta un metro e quaranta. “Giovane come me” ci ricorda la frase di Bernanos sulla Vergine, “più giovane del peccato”, che evoca per noi una creaturanuova, la nuova creazione. “Piccola” suggerisce l’umiltà di Maria, la sua povertà di cuore. Possiamo vedere in questo, nell’umiltà della piccola ancella, l’indicazione del mezzo per diventare una creaturanuova. I santi l’hanno capito, come san Francesco d’Assisi, il poverello: è facendosi piccoli e poveri che si trova Dio, svuotandosi di se stessi per accogliere la grazia divina che ci rinnova. “Fatti piccolo piccoloe l’avrai trovato”, scriveva in sintesi San Bernardo, il santo patrono di Bernadette. Più ci faremo piccoli davanti all’altro, più saremo capaci di incontrare l’altro, e più ringiovaniremo nella vita spirituale, perché saremo simili a Maria e a Bernadette, e allora potremo vedere Dio così come Egli è… (1 Gv 3,2).

b. “Aveva gli occhi azzurri”, dice Bernadette alla fine del suo racconto delle apparizioni. Gli occhi blu, il colore della nascita. Si dice che ogni neonato abbia gli occhi azzurri prima che cambino colore. L’Immacolata viene a proporci una nuova nascita. Ci invita a renderci disponibili al dono di Dio, come Bernadette. Maria a Nazareth recitava i salmi, Bernadette a Lourdes recitava il salterio dei poveri, il rosario: entrambe erano aperte al dono dello Spirito Santo. Siamo invitati a metterci in relazione con Dio per lasciarlo agire e, in Lui, rinascere. Pensiamo a ciò che Gesù dice a Nicodemo (Gv3,1-12): rinascere dall’acqua e dallo Spirito. Lourdes offre di rinascere non solo a ciascuno di noi, ma a tutta la Chiesa. La cappella che Maria chiede di costruire (la parola cappella evoca la cappa di San Martino e il suo gesto di condivisione fraterna) è una Chiesa povera per i poveri, la Chiesa che Francesco d’Assisi sognava e che Papa Francesco cercadi far sbocciare.

c. “Aveva una rosa gialla su ogni piede”. Queste due rose di cui parla Bernadette hanno il colore delle nostre passioni trasfigurate. Maria è diventata una cosa sola con la croce! Ai piedi della croce, i suoi occhi erano all’altezza dei piedi trafitti di suo Figlio. Maria è una cosa sola con suo Figlio. Ella lo genera di nuovo per la salvezza di noi peccatori. Forse quelle rose gialle, che assomigliano a grandi chiodi romani a testa larga a forma di fiore, ci ricordano la sua partecipazione spirituale alla Passione di Cristo e ci invitano ad essere “co-redentori” insieme a Lei, a partecipare – secondo la nostra misura – alla Redenzione.D’altronde, il cuore della Grotta oggi è l’altare, non la statua di Maria. Inoltre Bernadette, alla fine della sua vita, si premeva un crocifisso sul cuore, non un’immagine della Vergine. “O Madre dei Dolori! Io sono la figlia dei vostri dolori, la figlia del Calvario”, scriveva Bernadette nei suoi Quaderni. La passione riparatrice continua in coloro che accettano di essere una sorte di ripetitori di Cristo in questo mondo, e questo è vero in particolare nel caso delle persone malate che conosciamo. Nulla ci impedisce di unire le nostre sofferenze, per quanto piccole, a quelle del Salvatore.

2. Alcuni gesti di Bernadette rivelano chi è l’Immacolata e che cosa vuole da noi.

a. Bernadette recitava il rosario. Era in collegamento con l’altro mondo. Se il Cielo si è aperto per lei, è perché era già “connessa”. Dio ascolta la nostra preghiera e ci risponde. Vuole non poter fare nulla senza di noi, rispetta la nostra libertà. Nel 1062Bernardo I, conte di Bigorre, aveva consacrato il suo territorio a Maria. San Bernardo aveva cantato Maria, mediatrice di tutte le grazie, ed è il santo patrono della veggente di Lourdes. Bernadette indossava la Medaglia miracolosa della Rue duBac (distribuita dopo le apparizioni mariane del 1830 a Parigi). La Madre di Dio, che si ricorda di tutte le nostre preghiere, è venuta a dirci, attraverso Bernadette, che siamo chiamati ad essere santi e immacolati nell’amore (secondo l’espressione di San Paolo agli Efesini 1,4). La Vergine è Immacolata affinché tutti noi possiamo esserlo, così come la Chiesa che formiamo (santa e immacolata, Ef5,25-27). Per questola preghiera è essenziale, ovvero l’apertura al soprannaturale, la relazione permanente con Dio, un incontro di amicizia che riempie il nostro cuore di una gioia ineffabile. Prendiamo l’abitudine di pregare la mattina, per esempio, prima di accendere il nostro cellulare, facendo un segno della croce sul nostro apparecchio (come mi ha insegnato Padre Cabes a Lourdes), per non dimenticare la vera connessione fondamentale che è già fonte di vita e di gioia in questo mondo: la gioia dell’altro mondo anticipata quaggiù. “Ti prometto di renderti felice con la gioia dell’altro mondo”, dice in un certo senso Maria a Bernadette (secondo una traduzione ispirata al dialetto bigourdan, che mi è stata trasmessa in passato da Padre Bordes, ex rettore del Santuario).

b. Bernadette impara da Maria a fare un segno della croce largo, profondo. L’Immacolata viene a farci entrare nuovamente nella relazione trinitaria. Ci ristabilisce nella comunione divina. Avevamo rotto il rapporto filiale con Dio per il peccato; siamo chiamati a guarire da questa separazione ritrovando il nostro posto di figli di Dio. Dio è nostro Padre e noi siamo i suoi figli, figli e figlie del Padre nel Figlio, in Cristo. Quando parliamo di Bernadette e dell’Immacolata, parliamo di questo mistero. L’Immacolata, che è “la Sposa dello Spirito Santo” come diceva Padre Kolbe, viene a riparare il legame spezzato tra l’umanità e il suo Creatore. Lo Spirito Santo è il rapporto personale d’amore tra il Padre e il Figlio, e l’Immacolata è al centro di questa relazione eterna da cui siamo attratti per vocazione. Non è un caso che uno dei frutti del nuovo spettacolo di Bernadette sia la riconciliazione tra figli e genitori. In quei gesti di riconciliazione familiare, comprendiamo l’essenza del messaggio di Lourdes, che è una chiamata a riconciliare i figli di Dio che noi siamo con il loro Padre Celeste. “Tu sei il mio figlio prediletto, la mia figlia prediletta, oggi ti ho generato”, possiamo sentir dire a Lourdes, come Gesù sulla riva del Giordano per il suo battesimo. Lourdes è un nuovo Giordano per ogni battezzato e ogni battezzata, in cui possiamo immergerci con fede per guarire dalla lebbra del peccato (come avvenne a Naaman il siro sulla parola del profeta Eliseo: 2 Re 5,1-17).

c. Bernadette scopre la sorgente che l’Immacolata le indica. Odigitria, in greco, è la Vergine che indica il cammino. La Signora di Massabielle indica la sorgente (sul lato destro della roccia, che simboleggia il fianco destro del suo Figlio crocifisso da cui escono sangue e acqua). Questa sorgente ci dice che al di là del fango del peccato c’è, nel profondo del nostro cuore, uno spazio riservato a Dio da cui tutto può ricominciare, uno spazio vergine a cui il nemico non ha accesso e da cui tutto può rifiorire. Bernadette ha mimato la Passione prima che l’acqua diventasse limpida. Ai piedidellacroce, Maria ha ricevuto lo Spirito Santo dal costato trafitto di Gesù crocifisso. Quindi bere alla sorgente è come stare con Maria ai piedi della croce e ricevere lo Spirito Santo.Ogni volta che abbracciamo la sofferenza insieme all’Immacolata, ci immergiamo nell’acqua del battesimo e passiamo attraverso la morte e la risurrezione di Cristo. È come un esercizio sportivo: mi tuffo nell’amore per Gesù abbandonato sulla croce, in ogni prova, e lo Spirito Santo ricevuto mi rigenera,ogni volta di nuovo. Lo Spirito Santo ci ristabilisce nella relazione trinitaria, grazie all’Immacolata che è una cosa sola con lo Spirito Santo e alla quale dobbiamo consacrarci. “L’Immacolata è dentro di noi”, diceva Padre Kolbe. È lei la misteriosa presenza dell’innocenza originaria che sonnecchia in noi e attende il bacio del Principe della Pace per risvegliarsi… È lei, l’Immacolata, che ci conduce alla sorgente della vita eterna che sgorga incessantemente.

3. L’Immacolata attraverso Bernadette rivela la nostra identità e il nostro destino

a. Il cognome di Bernadette, Soubirous, significa ‘sovrano’. È come un occhiolino che ci fa Dio per farci capire che il più povero o la più povera tra noi è il figlio o la figlia del re. Lourdes vuole guarirci dal peccato originale che è consistito nel porci come legislatori del bene e del male (al posto di Dio), confondendo il bene e il male, perdendo così il senso di colpa e,di conseguenza, la capacità di chiedere perdono. L’Immacolata, piena di Spirito Santo, viene a restituirci la libertà dei figli di Dio, facendoci apriregli occhi alla gravità del peccato perché possiamo riconciliarci e riconquistare il nostro posto privilegiato alla corte del Re dei Cieli.

b. “Io sono l’Immacolata Concezione”. Rivelando questo nome il 25 marzo, festa dell’Annunciazione, dopo tre settimane di apparizioni, la Vergine mette il suo nome in relazione con il Bambino che porta in sé. Riscattata da Cristo prima ancora del suo concepimento, è lì per donarlo. Infatti, lei alza lo sguardo e unisce le mani nel pronunciare questo nome, come per spiegarci che lei si riceve interamente da Dio. In altre parole, l’Immacolata non ha altra ragione d’essere se non quella di dare Cristo, di far nascere la Chiesa, i sacramenti, di offrirci la salvezza. Il nostro destino consiste nell’accogliere questo dono di Dio come lei, per condividerlo. Così come lei, dobbiamo lasciare che la sorgente sgorghi dal profondo dei nostri cuori, in modo che possa traboccare e raggiungere tutti coloro che hanno sete di vita nuova. L’originalità di Lourdes è l’Immacolata, è lei che i miracoli mettono in evidenza, indicandoci che Dio vuole “riparare” l’umanità ferita e guarire i nostri rapporti interpersonali così come il nostro rapporto di amicizia con Lui.

c. Il 7 aprile, la candela che Bernadette tiene in mano non la brucia. È la prima apparizione dopo quella del 25 marzo. La veggente è come Mosè vicino al roveto ardente. Diventerà una testimone e un’apostola della Presenza di Dio. Come lei,noi siamo destinati alla missione, interiormente portatori del cero pasquale, testimoni della risurrezione di Cristo. Il tema pastorale 2020 ci propone di scrivere il nostro nome nuovo su un piccolo sasso bianco, in riferimento al testo dell’Apocalisse (2,17), per sottolineare che siamo creaturenuovedestinate ad essere portatrici della luce del roveto ardente ovunque nella società.

4. L’Immacolata e Bernadette indicano il nostro posto nella Chiesa, Corpo di Cristo

a. L’ultima apparizione ha luogo il 16 luglio, festa della Madonna del Carmelo. Sul Monte Carmelo, il profeta Elia vede la piccola nube che annuncia la grande nube e la fine della siccità nel racconto biblico (Libro dei Re). La piccola nuvola è l’Immacolata, la grande nuvola è la Chiesa con i sacramenti. Bernadette ha fatto la prima comunione durante le apparizioni, in giugno, poco prima dell’ultima visita di Maria. Cristo nei sacramenti ricevuti a Lourdes ci insegna a dire “Abbà” nella preghiera, insieme a Lui, a diventare Figli del Padre in Lui. “Padre, nelle tue mani rimetto il mio spirito”: diciamo queste parole pronunciate da Gesù sulla croce, ripetiamole come un mantra in ogni momento, così facendosperimenteremo una pace profonda, frutto del pellegrinaggio a Lourdes.

b. L’icona di Cambrai è l’unica rappresentazione che Bernadette avrebbe trovato somigliante rispetto all’Apparizione. Questa icona orientalerisale alla Chiesa indivisa: Maria vuole aiutarci a ritrovare il significato spirituale trinitario, così forte in Oriente. Si tratta di portare il soffio della tenerezza della Trinità nella Chiesa e nella società, al di là delle rigide gerarchie, per creare ovunque un clima di fraternità. È lo Spirito Santo che ci fa sussurrare “Abbà”, e questo Spirito Santo di cui Maria è piena irradia tenerezza dall’icona di Cambrai, di cui si trova una copia nella chiesa di Santa Bernadette a Lourdes. Andiamo a venerarla e contempliamo il Figlio di Dio che Maria ci presenta come modello. Dobbiamo diventare sempre più figlie e figli nel Figlio, e potremo riconoscerci,ognuno di noi, tra le braccia di Maria, e dire (come Santa Chiara): “Beato sia tu, Signore, per avermi creato”… La riproduzione di questa icona potrebbe essere un regalo da dare ai pellegrini malati nel 2020…

c. Il Santuario ci invita ad entrare nella Famiglia di Nostra Signora di Lourdes, per manifestare questo desiderio di costruire la fratellanza. Si tratta poi di partecipare ai piccoli cenacoli di preghiera e di servizio agli altri. Io sono stato accolto nella Famiglia il 2 gennaio, festa del Santo Nome di Gesù, insieme a mia moglie Fatima, durante una Messa celebrata da Padre André Cabes. Lourdes ci chiama a testimoniare che non c’è altro nome al di fuori di quello di Gesù grazie al quale possiamo essere salvati. A Lourdes, essere fedeli a Bernadette significa lasciarsi condurre da Maria verso Cristo Salvatore. Potete iscrivervi alla Famiglia di Nostra Signora di Lourdes sul sito web del Santuario dove è disponibile il modulo (https://www.lourdes-france.org/famille-notre-dame-de-lourdes/).

Conclusione

Per concludere, visto che stiamo parlando dell’Immacolata e della Chiesa, vorrei citare Gaeta, dove Papa Pio IX si rifugiò quando perse Roma e lo Stato Pontificio. Fu lì che ebbe l’intuizione di proclamare il dogma dell’Immacolata Concezione, nella Cappella d’Oro dell’Annunziata, non lontano dalla “montagna spaccata” (una roccia che secondo la leggenda si sarebbe aperta a metà al momento della morte di Cristo in croce). Gaeta quest’anno celebra il giubileo per i 700 anni dell’Annunziata.Vi invito ad andare lì in pellegrinaggio per rendere omaggio all’Immacolata nella Cappella d’Oro. Qui si comprende ancora più profondamente il forte legame tra l’Immacolata e il Cristo che porta in sé (Maria ha rivelato il suo nome a Lourdes il giorno dell’Annunciazione, quattro anni dopo la proclamazione del dogma da parte di Pio IX, del quale aveva ricevuto l’ispirazione a Gaeta). Inoltre, sullamontagna spaccatapossiamo rivivere interiormente il mistero della Passione a cui Maria è strettamente associata, lei che ha ricevuto lo Spirito Santo ai piedi della croce per trasmettercelo nel Cenacolo e in tutti i nostri cenacoli di preghiera. Nella Cappella d’Oro possiamo meditare sulla nostra vocazione ad essere santi e immacolati nell’amore, come Maria, seguendo le sue orme, insieme a Bernadette e a tutti coloro che le assomigliano. Questa è la più bella storia di amicizia e di gioia che ci sia!
In fondo, l’Immacolata e Bernadette profetizzano una Chiesa che è la Chiesa di Nazareth e del Cenacolo, liberata dalle sue ricchezze e liberata dal clericalismo (quella testimoniata dai beati monaci di Tibhirine in Algeria, per esempio). Una Chiesa mariana che esprime al tempo stesso il mistero dell’Annunciazione e quello della Visitazione, che sperimenta contemporaneamente la grazia ricevuta nella preghiera e il servizio ai nostri fratelli vissuto prontamente, generosamente e senza indugio, per amore.
Pio IX aveva perso tutto, ma aveva “trovato” l’Immacolata Concezione. Bernadette e la sua famiglia avevano perso tutto, ma ci hanno donato l’Immacolata Concezione… Tutto può bruciare, compresa Notre-Dame de Paris, però noi abbiamo il tesoro più prezioso, la libertà dei figli di Dio: l’Immacolata è dentro di noi! Noi siamo la Chiesa sognata da Dio, il “concepimento” che Dio fa di lei da tutta l’eternità. L’Immacolata è la nostra identità e il nostro destino.

François Vayne

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